Trattamenti Andrologia

Varicocele

Il trattamento del varicocele ha principalmente lo scopo di migliorare la fertilità o di prevenire un suo deterioramento futuro. Lo scopo del trattamento è quello di interrompere il “circolo vizioso” venoso interrompendolo in modo simile ad altre patologie “varicose” (varici degli arti inferiori, emorroidi).Per tale scopo sono a disposizione diverse opzioni terapeutiche che comprendono metodiche chirurgiche e microchirurgiche, laparoscopiche e radiologiche. Attualmente la tecnica maggiormente utilizzata è la metodica radiologica endovascolare di scleroembolizzazione (per via transbrachiale o transfemorale), perchè minimamente invasiva per il paziente, con scarse complicanze e con una rapida ripresa funzionale. Ancora valido è l’approccio chirurgico che consiste nella legatura delle vene spermatiche con una piccola incisione a livello addominale; l’intervento si esegue in day surgery, garantisce minore percentuale di recidiva, a fronte di un maggior numero di complicanze.

  1. COSA É IL VARICOCELE?

    Malattia determinata dalla dilatazione di alcune vene del plesso pampiniforme all’interno dello scroto con conseguente ristagno di sangue, aumento della temperatura, accumulo di sostanze potenzialmente dannose e scarsa ossigenazione. Riguarda il 10-20% della popolazione maschile, interessa nel 95% il testicolo sinistro e si distingue in vari gradi (I – IV). E’ una condizione che inizia a manifestarsi più frequentemente tra gli 11 e i 16 anni, nello sviluppo puberale; spesso asintomatico è importante in questa età effettuare una visita di controllo in quanto tale patologia può determinare infertilità nel 30-40%. Il rischio di infertilità, o più spesso, di ridotta fertilità cresce all’aumentare del tempo in cui il varicocele è presente, senza essere curato.

    Quando il varicocele è sintomatico si ha un senso di “pesantezza” scrotale accentuato dalla prolungata posizione eretta o dopo attività sportiva. Raro è il dolore testicolare.
    Spesso è il paziente stesso che nota un rigonfiamento delle vene alla radice dello scroto con la sensazione di palpare un “sacchetto vermiforme”. Alcune volte il testicolo può risultare più piccolo e in posizione più bassa rispetto a quello del lato opposto.

Fimosi

L’unico trattamento efficace per la Fimosi è quello chirurgico che consiste nella rimozione parziale o completa del tessuto prepuziale ( circoncisione ) associato alla plastica del frenulo prepuziale. L’intervento si esegue ambulatorialmente, è considerato di semplice esecuzione ma deve essere eseguito da urologo esperto al fine di evitare deformità del pene.

  1. COSA É LA FIMOSI?

    Condizione di restringimento del prepuzio (la pelle che copre il glande), che non scorre in modo adeguato sul glande. Può essere congenita e interessare la popolazione giovanile con disturbi nell’attività sessuale quali fastidio o dolore a livello del glande durante l’erezione, lacerazione e sanguinamento del prepuzio, infezioni locali (balaniti). Può essere acquisita e interessare la popolazione matura, spesso in associazione con il Diabete Mellito, con maggiore possibilità di infezioni locali e disturbi urinari.

    In generale una condizione di fimosi impedisce la normale igiene intima con conseguenti infezioni ed infiammazioni, oltre a comportare un aumentato rischio di tumore del pene.
    Spesso associata ad una condizione di frenulo breve tale patologia interferisce con una naturale attività sessuale anche a causa di una alterata (eccessiva) sensibilità del glande con possibile condizione di eiaculazione precoce.

Incurvamento penieno

Nelle significative deviazioni giovanili il trattamento è essenzialmente chirurgico; si esegue un intervento di corporoplastica, in modo di “riallineare” i due corpi cavernosi. L’atto operatorio si esegue in day surgery e i tempi di ripresa funzionale sono di almeno venti giorni. I risultati sono notevolmente brillanti con scarse complicanze e minimo accorciamento del pene (meno di 0.5 cm).
Nelle forme acquisite il trattamento chirurgico di corporoplastica è rivolto soprattutto alle deviazioni che rendono difficoltoso il rapporto sessuale e che sono in fase stabilizzata (oltre sei mesi dall’insorgenza). Il raddrizzamento è spesso soddisfacente, l’accorciamento del pene di circa 1 cm. Difficile e poco efficace risulta l’intervento di rimozione della placca indurativa.
Il trattamento farmacologico è riservato alle forme acquisite con deviazione di minore entità e si utilizzano la vitamina E e il potassio paramminobenzoato (Potaba).
Nel corso degli anni sono stati proposti numerose terapie fisiche locali della placca fibrotica: Jontoforesi, laserterapia, trattamento con ultrasuoni. Altre terapie prevedono l’infiltrazione della placca con verapamil, acido ialuronico, interferon, e collagenasi. Nessuna di queste terapie, spesso costose, ha dimostrato tuttavia un’efficacia indiscutibile in studi controllati.

  1. COSA É L'INCURVAMENTO PENIENO

    E’ la deviazione anomala del pene durante l’erezione, che può rendere difficile o impossibile la penetrazione. Può essere congenita oppure acquisita, solitamente conseguentemente ad un trauma durante un rapporto sessuale o di una patologia del pene denominata Indurito Penis Plastica o malattia di La Peyronie.

    Nella forma congenita è interessata principalmente la popolazione giovanile. È spesso presente un asimmetrico sviluppo dei corpi cavernosi con conseguente deviazione laterale verso il lato più corto. Altre volte la deviazione nei più giovani è una conseguenza di un frenulo breve che curva il glande verso il basso con un “effetto concorde”.

    Nelle forme acquisite, Malattia di La Peyronie anche nota come  Induratio Penis Plastica, l’età più interessata è quella tra i 50 e i 60 anni; è spesso presente una “placca fibrosa” a livello della guaina che riveste i corpi cavernosi con perdita della tipica elasticità. La causa di questa seconda forma è frequentemente traumatica, in pazienti che riferiscono macro o microtraumi penieni ripetuti, coitali o occasionali specie in ciclisti e motociclisti.

    Nelle forme congenite la deviazione è generalmente di minore entità ma in grado di determinare difficoltà nella penetrazione e disagio psicologico. In quelle acquisite l’incurvamento penieno inizia generalmente con dolore al pene durante l’erezione (fase acuta della malattia) che dura dai 4 ai 6 mesi associato alla comparsa di un nodulo palpabile lungo l’asta. La malattia può progredire sino a provocare deviazioni tali da  impedire la penetrazione vaginale. Anche nelle forme acquisite sono presenti pesanti ripercussioni sulla sfera sessuale e spesso il paziente si rivolge allo specialista in fase avanzata di malattia.